È importante lasciare che i bambini e le bambine siano protagonisti dei tempi e delle tipologie esplorative individuali: troppo spesso vengono di fatto sottratte ai bambini, in nome dell’insegnamento, la possibilità e l’occasione di esplorare, sentire i pesi, gli equilibri, la sostanza delle cose, accorgersi dei problemi e affrontare l’avventura della loro soluzione. L’acquisizione competente di un problema assume più facilmente solidità, memoria e capacità di transizione ed elaborazione intrecciando linguaggi e situazioni diverse, se trova i tempi giusti per essere individuato, esplorato, provato e discusso.
Vea Vecchi

Dopo due anni di sperimentazione si è deciso di dare al nostro nuovo approccio progettuale un’ufficialità, attribuendogli il titolo Mosaico di significati – Processi, Identità, Apprendimenti in relazione.
La finalità è quella
di educare i bambini alla ricerca di senso, all’indagine, alla
progettualità insita nel fare di ciascuno, al non dare mai nulla per
scontato e ad abbandonare lo sguardo stereotipato, per ritrovare la
meraviglia della scoperta, lo stupore per la novità, come solo
i bambini sanno fare!
Accompagnando i bambini nello sviluppo di una prima embrionale forma di
“pensiero riflessivo” e critico rispetto a quanto da loro agito e in relazione
a quanto accade nell’ambiente circostante, sono i bambini stessi
a divenire i piccoli pezzi del mosaico, i bambini, che nella loro
diversità, costruiscono conoscenze comuni grazie alla
specificità del singolo, sviluppando ciascuno la propria modalità di apprendimento
e di riflessione.
Sono, quindi, i bambini a orientare il lavoro nella direzione che desiderano intraprendere, affiancati dalle insegnanti nell’approfondimento di temi di loro interesse, temi su cui riflettere per costruire il senso di ciò che si verifica o di ciò che i bambini stessi realizzano singolarmente o in una progettazione comune.
In una prima FASE OSSERVATIVA, finalizzata a cogliere interessi e curiosità manifestati dai bambini, singolarmente o in gruppo, questo focus viene ampliato durante i momenti assembleari, in sezione, in modo da tentare un coinvolgimento più ampio da parte di tutti all’interno della sezione stessa. Una volta individuato un centro d’interesse comune a tutti i bambini, viene attivato il lavoro con loro.
Il lavoro di approfondimento, ricerca, studio e azione dei bambini viene condotto dall’insegnante di sezione e dall’insegnante della compresenza, le quali forniscono ai bambini stimoli differenti facenti capo a diversi campi di esperienza (dalle “Indicazioni Nazionali per il curricolo”: “Il sé e l’altro”, “Il corpo e il movimento”, “Immagini, suoni, colori”, “I discorsi e le parole”, “La conoscenza del mondo”): una delle insegnanti approfondisce maggiormente il tema dal punto di vista logico-scientifico, mentre l’altra dal punto di vista linguistico-espressivo e comunicativo.
Si può solo supporre l’evoluzione dei rilanci lasciati dalle insegnanti ai bambini, perché saranno loro a farli crescere con sempre nuove ricerche, indagini, sperimentazioni, soluzioni, teorie.


Dopo la prima fase osservativa, quindi, il lavoro di studio e di ricerca sugli interessi dei bambini è diretto, nell’ambito delle singole programmazioni di sezione, all’elaborazione di un’IPOTESI PROGETTUALE, finalizzata a proporre ai bambini primi stimoli di lavoro.
Verso metà anno scolastico, seguendo il percorso dei bambini, un secondo momento di programmazione consente uno studio più approfondito e ulteriore dell’agire dei bambini, per una ricognizione finalizzata ad un nuovo RILANCIO PROGETTUALE, a modifica, approfondimento o conferma ulteriore degli obiettivi su cui si è scelto di lavorare.
La finalità è quella di lavorare sulla competenza di Imparare ad Imparare, costruendo gradualmente consapevolezza in merito ai propri processi e alle proprie strategie di apprendimento e di costruzione della conoscenza, da parte del bambino.